Qualche giorno fa ascoltavo la radio, precisamente Radio3.

Si parlava di lavoro e precariato.

Una donna telefona durante la trasmissione e afferma con tono fiero e sprezzante di essere la dirigente della filiale italiana di un’azienda di informatica francese.

Le sue parole sono state le seguenti ” Trovo difficoltà ad assumere italiani, perché presentano un gap culturale immenso. Non conoscono l’inglese, non sono flessibili. Noi crediamo molto nei giovani..investiamo su loro perché hanno la mente fresca, sono malleabili e possono essere plasmati seguendo l’evolversi aziendale. Ma non vogliono lavorare, non conoscono i sacrifici…ad esempio alle 18 già vanno via dall’ufficio e si lamentano delle troppe ore di lavoro”.

Avrei voluto telefonare a questa signora.

Avrei voluto dirle : stronza, brutta faccia di culo avvizzita dal sistema aziendale, testa di minchia che non sei altro.

Volete sapere dov’è il gap? Nel cervello di questa gente che DIRIGE intere aziende, addirittura FILIALI!

Persone che soffocano giovani italiani con paghe misere, contratti a tempo determinato pagati meno della metà di quanto valgono, ore e ore di straordinari non pagati, perchè è dovuto, e così sia.

Minacce psicologiche costanti: esci alle 18? Arrivano frecciatine dal capo o addirittura da quegli stessi colleghi sfruttati e ormai disillusi, anche loro parte integrante di quella macchina che è l’azienda.

Siutazioni fantozziane ma con laurea con lode.

L’ inglese? Quanti si pagano corsi su corsi per impararlo, lavoretti a Londra per imparare un po’ la lingua, per poi tornare in Italia ed essere trattati come cavie da laboratorio.

Esistono miriadi di laureati e laureandi perfettamente idonei ad un lavoro aziendale, conoscono anche 4 lingue, l’inglese lo masticano che è una bellezza. Eppure vengono relegati a ruoli da poco oppure li vedi accalcarsi in ufficetti polverosi, svolgendo lavori inutili sottopagati o gratuitamente. Quei famosi stages che tanto fanno arricchire le piccole imprese, quei fondi Statali rubati da persone come quella stronza che ha telefonato.

Questo tipo di persone, passa tutto il tempo a farsi il sedere su cose assolutamente inutili, hanno sulle loro spalle enormi responsabilità ed i loro superiori delegano loro talmente tante cose, da doparli di lavoro.

I workaholic-manager pronti a sputare su chi dipende da loro ma sempre felici di leccare culi a clienti e/o superiori.

Sono anche loro schiavi di tutta una rete di mercato creata ad hoc per produrre molto, rivendendo a poco.

Non potendo permettersi un trasferimento in Bulgario o in Cina, trattano gli italiani come sottoprodotti.

Le statistiche parlano di mancanza di lavoro. Pensate a quante persone hanno contratti fasulli.

Se solo facessero controlli a tappeto, vi renderete conto di ben altre realtà! Lavoro sì ma pagato pochissimo.Part time? Nei tuoi sogni!

Stagisti laureati in biotecnologia, informatica, matematica, medicina, pagati come camerieri di un baretto di provincia.

300 euro sono già troppi. Alcuni vedono qualche soldo dopo 2 mesi di lavoro e dopo aver chiesto più e più volte al proprio superiore la paga mensile.

Elemosina per un lavoro svolto benissimo.

Quindi pregherei a quella donna da quattro euro di sciacquarsi la bocca prima di fare pompose repliche da consumatrice di martini e tailleur su misura.

Qui non siamo in stupidolandia, i giovani italiani sono grandiosi. Forse è anche per questo che scappiamo altrove, se non altro a fine mese sappiamo di ricevere una busta paga e non una faccia sbuffante e un “vedremo”.