Denunciate, denunciate tutt*!
Sinceramente sto cominciando a pensarla come l’ultimo dei qualunquisti. Denuncio a chi? A quale merdaccia violenta?
Gira tanto questo video, l’ho visto e rivisto diverse volte.
Non per morbosità, intendiamoci ma per studiare LUI, il Sig. Emanuele Ricifari.
Mi ha dato da pensare il modo in cui è scattato: alla frase “questo è folle” non ci ha visto più. Ho già visto simili scene, di uomini che alla parola “folle” scattavano come ossessi, pronti a vendicarsi di tale diffamazione.
Come mai lo colpisce così tanto? Che c’è?
Forse perchè Mr Ricifari ha già dato prova di pazzia ben orientata contro qualche collega? Certo che sì.
Come al solito torniamo a Genova, al G8 che tutti conosciamo, in quella scuola che tutti conosciamo (si spera).
Guarda un po’ Ricifari è coinvolto nel mobbing di un collega ( Federici), definito “comunista” con astio e rabbia da parte di fascistoidi in divisa, fieri della loro azione sanguinolenta. Federici è stato costretto a lasciare il suo impiego.
I comunisti sono dunque coloro che non tollerano azioni violente gratuite, nè tantomeno si piegano a 90° per proteggere e servire 3-4 potenti che intanto li accontentano con qualche balletto e qualche euro sotto banco. Come dare l’osso a un cane affamato, peccato che l’osso sia di gomma.
Riporto le parole scritte da Orlando Botti, sindacalista della Polizia di Stato di Imperia pubblicata sulla rivista “Diario” di Enrico Deaglio:
Io poliziotto movimentista…
Sono un ex ispettore della polizia di Stato che a suo tempo ha dato un contributo al varo della Riforma della polizia 121/81 conquistata sul campo con gravi rischi personali (carcere militare, trasferimenti, espulsione dal Corpo delle guardie di p.s.). Certo però, allora come oggi, che la Costituzione è la base della vita democratica. Scrivo con la morte nel cuore in relazione al “caso Federici” cioè l’espulsione dalla polizia dell’agente che ha avuto il coraggio e la dignità di affermare elementi di condotta democratica ma altresì parole naturali per chi vive in uno Stato non dittatoriale e cioè che partecipare a una manifestazione qualsiasi in maniera non violenta sia un principio basilare per la convivenza civile. Sembra un’affermazione pleonastica ma non è così. Alcuni suoi colleghi lo hanno denunciato ai loro superiori che hanno deciso di cacciare dalla polizia questo corpo estraneo. Logica vorrebbe, e legge vorrebbe, che corresse l’obbligo ai superiori di denunciare l’apologia di reato posta in essere dai denuncianti in quanto avevano nominato Benito Mussolini come risoluzione del caso… Questa omissione la dice lunga sul principio etico-morale di lorsignori. Al momento del varo della Riforma tutti noi movimentisti credevamo di aver iniziato a costruire un’autostrada che avesse per primarie parole comportamentali quelle di dignità, etica, diritto/dovere, principio, solidarietà, giustizia. Forse ci eravamo sbagliati: basta osservare, dopo i fatti del G8 a Genova, il comportamento dei massimi vertici della polizia. Ancora oggi, ed è veramente incredibile, non si sa chi ha dato l’ordine di attaccare la Diaz… Questi comportamenti irresponsabili conducono soltanto a confusione e a altri eguali atti. Io ho trascorso anni come segretario provinciale del Siulp di Imperia ma non avrei mai immaginato che un appartenente al mio stesso sindacato si comportasse come Emanuele Ricifari, che di fatto ha contribuito all’allontanamento di Federici. Mi auguro che siffatto personaggio abbia la dignità di dimettersi dalla sua carica sindacale prima di essere denunciato ai probiviri dello stesso. A tal proposito mi piacerebbe sentire la segreteria nazionale: può ancora mantenere al suo interno un elemento del genere? D’altronde basta osservare da chi siamo guidati al più alto livello per capire certi comportamenti: cosa ci possiamo aspettare da un ministro che si pulisce il deretano con la bandiera italiana? Se passa questo messaggio mediatico vuol dire che può passare tutto.
Non basta dire “difendiamo la polizia”: bisogna con forza affermare che qualsiasi appartenente compia violenze comprovate deve patirne le conseguenze penali. Non mi sembra un concetto rivoluzionario ma un principio basilare per affermare la valenza della parola giustizia. Grazie per la rilevanza data dal vostro settimanale al caso di Federici, che mi auguro sia reintegrato al più presto, perchè ritengo obbligatorio avere delle persone così mature all’interno della polizia di Stato. Altresì mi auguro che il Siulp e anche gli altri sindacati si occupino di questa triste vicenda e che non solo facciano valere il concetto democratico di reintegro ma che siano sempre più vigili affinché atti vergognosi non si ripetano più. A tutti vorrei ricordare che l’immenso Franz Kafka ha detto: “Affermare il progresso non significa che un progresso ci sia già stato”.
Orlando Botti, Imperia
E Kafkiano è tutto quello che sta succedendo in Italia.
Spero siate contenti italioti per aver incitato il ritorno di Mussolini. Godetevelo!
Riguardo questo argomento, straconsiglio l’acquisto di questo libro. Da diffondere immediatamente.
tristemente vero……
> Spero siate contenti italioti per aver incitato il ritorno di Mussolini. Godetevelo!
Azzardo un’opinione: la maggior parte degli italiani non avrebbero alcun problema a tornare al Ventennio, per queste persone non cambierebbe nulla perché non hanno in alcun conto la libertà, né la propria né quella altrui. A questi individui basterà lasciare quel po’ del solito “panem et circenses” di cui già si nutrono per evitare che abbiano anche solo intenzione di ribellarsi ad una dittatura fascista. Anche perché si tratta di persone disabituate all’uso del pensiero e se c’è qualcuno che decide e pensa per loro vivono molto meglio. Sarà un po’ pessimista come idea ma io sono fermamente convinto che un gran numero di italiani sguazzino a loro agio nelle dittature, quindi – sì – se la godranno sul serio, mentre quelli che finiranno impallinati saremo noi.
(Salvo appendere a testa in giù il dittatore e addossargli tutte le colpe non appena gli eventi precipitano).