Entro in un negozietto e sento dire da una signora sulla cinquantina ” Eeh..i maschi sono più tranquilli delle femminucce! Non danno preoccupazioni nella pancia!” rivolgendosi ad una ragazza incinta la quale risponde ” Eh signora, pure mamma me lo dice sempre!”.
Altre volte ho sentito invece ” I maschietti sono terribili! Le femminucce sono sempre più tranquille, con i maschi devi sempre fare le lotte!”. Ridacchiando anche.
Nell’immaginario paesano ( molto diffuso..non pensiate che certi discorsi li potete sentire in sperdute campagne di qualche cittadina sconosciuta), i maschietti sono sempre più irrequieti delle femminucce ( a me già fanno rivoltare questi due termini), ma allo stesso tempo sono considerati più intelligenti.
Vi spiego: una bambina di solito viene immediatamente catalogata come irrequieta (se si comporta come qualunque bambino sulla faccia di questa Terra) per poi inserirla con forza verso la praticità. Le bambine sono pratiche, noi femmine siamo così. I maschi invece vengono spinti verso la fisicità, è normale che vogliano gridare, correre, giocare con foga, perchè nella testa di moltissime donne i loro ormoni sono più vitali dei nostri.
Quindi le bambine vengono spinte verso la calma e la responsabilità, i bambini invece sono lasciati liberi di fare il cavolo che gli piace, per poi essere menati e sgridati se la loro foga lasciata in balìa del nulla si concentra anche sui mobili di casa.
Ai bambini viene anche imposto il divieto assoluto di toccare le bambine, non possono fare gli stessi giochi, devono separarsi, catalogarsi immediatamente e sono le stesse madri a spingerli verso il sessismo e sì l’invidia dell’altro sesso.
Perchè i maschi non sono capaci di fare niente, mentre le femmine sono capaci di lavare, pulire, stirare e cucinare.
Quindi sale la frustrazione e la voglia di rivalsa verso l’altro sesso, comincia da qui la guerra.
” Perchè lei puo’ aiutarti e io no, mamma?” ho sentito chiedere da un bambino di 8 anni alla madre, mentre quest’ultima costringeva la figlioletta di 9 anni a lavare bagno e cucina.
” Perchè tu fai solo guai!” è stata la risposta della pedagoga-mamma.
Un genio.
Il bambino allora ha sbuffato ed ha rotto ( nel giro di 5 minuti) un vasetto poggiato sul comodino del salone.
Si è beccato una sgridata e un ” Hai visto?! Sei un guaio!!”. Il bambino ovviamente ha soddisfatto la mamma, mi vedi come un guaio? Bene. Sarò così.
La sorellina intanto automaticamente si sentirà migliore di lui ma avrà sempre quel pizzico di invidia, perchè lei non riesce a commettere un “guaio”, si sente bloccata. Se dovesse capitare avrebbe il doppio delle botte e delle minacce inclusa anche la delusione della mamma, per aver messo al Mondo una figlia femmina incapace di compiere un semplice lavoro domestico senza rompere mai nulla.
Intanto in giro per le strade, nei corridoi delle scuole, dietro quattro mura di un appartamento, continua questo sfacelo, questa separazione.
Si preparano adulti frustrati, nuovi maschilisti repressi, nuove donne sottomesse e angosciate, alla perenne ricerca di soddisfazione personale tramite servizi e favori fatti mai a se stesse ma solo a chi viene considerato il fulcro della propria esistenza: il marito, il compagno, l’amante.
I maschilisti crescono con l’invidia della maternità e della rivalsa femminista, le maschiliste-sottomesse crescono con l’invidia della libertà dell’uomo e della rivalsa femminista ( perchè tu puoi fare quello che vuoi, scegliere come vivere mentre io ho dovuto rinunciare a tutto?).
Queste invidie si sfogano verso i figli e il cerchio continua a girare, un’intera Storia di rivalse e vendetta.
Qualcuno però a volte ci riflette, cambia percorso e capisce che è meglio crescere liberamente, senza dover addossare sugli altri le proprie colpe, tenendo molto alla propria libertà individuale, senza mai sfociare nell’ egoismo.
Intanto però oggi una suocera-madre ignorante ha inculcato a una giovane donna l’idea che i maschi sono più tranquilli delle femmine.
Intanto..
Essere genitore lo trovo un atto eroico, sul serio!!
Grazie a te Lorenzo ( come sempre 🙂
Ai giochi pubblici, in piazze o giardinetti, il mio Ivan aspetta sempre le bambine, o comunque le chiama e le cerca per correre, scivolare, giocare a pallone o sull’altalena. Immediatamente gli altri maschietti lo mollano; lui ci rimane molto male, ma continua con le sue scelte.
Sono scene che mi fanno malissimo, ma né io né lui siamo nel torto. Mi dispiace per gli altri maschietti che si perdono un bimbo così.
(Sempre grazie Ladyradio.)