Nota pubblicata da Emma Di Taranto
Premetto che non avevo nulla contro l’iniziativa dei cartoni animati per i diritti dell’infanzia, dato che ho scelto comunque cartoni con un messaggio profondo (“Il tulipano nero” e “Galaxy Express 999”), e non cretinate solo per ricordare la mia “felice infanzia” (come qualcuno accusa).
Insomma, l’ho preso come un simbolo, un gesto di solidarietà… nell’impossibilità di fare qualcosa di concreto per i bambini vittime di violenza o che vivono situazioni disagiate nel mondo.
Ho però deciso di cambiare immagine del profilo, cogliendo l’invito di qualcuno a mettere l’immagine di un bambino che soffre…
Non ho preso quest’invito alla lettera, come potrete notare, ma…
Visto che i bombardamenti su Gaza continuano crudeli e spietati da parte dei TERRORISTI ISRAELIANI…
E viste quindi le infinite stragi, il genocidio ai danni del popolo palestinese…
Ho deciso di mettere l’immagine che ho ora.
Che è un augurio, più che la spettacolarizzazione del dolore dei bambini che soffrono nel mondo.
Mi sembra altrettanto criticabile quello che si vuole fare ora in polemica coi cartoni animati: i due estremi opposti.
Prima si volevano vedere immagini di un’infanzia troppo felice (anche se, come ho già detto, ho interpretato e attuato il gesto in maniera diversa); ora si vorrebbero vedere volti dilaniati dal dolore in tutte le immagini del profilo, corpi mozzati da bombe o trivellati da mitragliate… Mi sembra una strumentalizzazione crudele e inutile, sinceramente.
L’accusa era che ora -coi cartoni- si vedono immagini di FINZIONE, mentre con le foto di bambini che soffrono si vedrebbe la Realtà.
Sinceramente io i cartoni animati non li ho mai visti e vissuti come finzione fine a sé stessa, divertimento e intrattenimento senza scopo alcuno se non rincitrullire i bambini. O almeno… Non tutti i cartoni animati sono così. E chi conosce quel mondo saprà darmi ragione. Io, ad ogni modo, avevo scelto due cartoni che erano sogni rivoluzionari, quindi un augurio.
La Realtà che si vorrebbe ora spiattellare nelle immagini dei profili, è un dolore che conosciamo, che ci strazia, proprio nell’impossibilità di fare qualcosa di concreto per aiutare quei bambini. Mi sembra una spettacolarizzazione del dolore usata a uso e consumo di una polemica sterile che è nata proprio per via di questi benedetti cartoni animati delle “infanzie felici” di noi che siamo stati bambini fortunati.
Io ho deciso quindi di optare per una via di mezzo: UN SOGNO IN UNA TERRA DILANIATA.
Vi inviterei a fare lo stesso. Scegliere un’immagine che, secondo voi, può rappresentare il dolore di queste infanzie negate e allo stesso tempo l’augurio e il sogno che le cose possano cambiare.
E dato che so con chi ho a che fare, dato che conosco la levatura delle persone che ho tra i contatti… so che nel nostro piccolo, al di fuori di questo coso inutile che è facebook (dove è nata questa assurda polemica), ognuno di noi si impegna quotidianamente per far sì che qualcosa cominci a girare nel verso giusto.
Questo è il mio modestissimo parere, che non vuole imporsi nella testa di alcuno.
Se volete diffondere l’invito, diffondete.
Se non volete, non fatelo.
E sinceramente, a chi avesse deciso di tenersi i cartoni animati, dico che fà benissimo, perché non c’è niente di riprovevole in questo. Eccheddiamine.
Io intanto ne approfitto per rinnovare la mia solidarietà incondizionata al popolo Palestinese.
http://www.flickr.com/photos/29717783@N06/2869393514/
E a proposito dei diritti dell’infanzia…
http://notiziegenova.altervista.org/index.php/te-lo-nasondono/1908-rabbino-yitzhak-shapira-siano-uccisi-anche-i-bambini-se-si-oppongono-a-israele
(Pardon, questo è il commento corretto!)
Ho sentito il bisogno di scrivere questa nota, perché sono stata attaccata sulla bacheca di un mio contatto: sono stata derisa e ridicolizzata perché -secondo la persona con cui discutevo- non è l’immagine di un cartone animato che aiuta i bambini disagiati.
Io, come ho scritto all’inizio della nota, non ci trovo niente di sbagliato…
E un altro motivo per cui l’ho scritta è che ho visto che stava cominciando proprio un ACCANIMENTO nei confronti di chi aveva scelto di aderire all’iniziativa “cartoni animati”, come se noi che lo avevamo fatto non fossimo coscenziosi, non prendessimo seriamente il dolore dei bambini che non vivono bene nel mondo. E la proposta antitetica ai cartoni sarebbe stata quella di mettere immagini di bambini che soffrono (come ho detto anche nella nota): quando ho visto che cominciava a girare questa proposta, mi son saliti i brividi. Per due semplici motivi:
1) Ho immaginato come sarebbe stato macabro vedere corpi di bambini dilaniati e dolore ovunque, quì su fb;
2) Ma cosa cazzo c’era di così fastidioso e ripugnante nella scelta di mettere l’immagine di un cartone animato nel proprio profilo fb?!
Proprio per questo ho cominciato la nota difendendo i cartoni (che non sono necessariamente cretinate) e l’ho continuata schierandomi contro la spettacolarizzazione del dolore che si voleva compiere in risposta ai cartoni.
Ma cos’ha indispettito così tanto chi ha risposto in quel modo?
Ad ogni modo, ho finito per cambiare l’immagine.. perché ho letto di nuovi bombardamenti su Gaza. E ho pensato che l’occasione era buona per trovare una specie di “compromesso”: non ho scelto un’immagine di dolore, ma di speranza in una terra piena di dolore.