Dopo aver letto questo post, ho annuito ad ogni singola parola. E’ una cosa che ho pensato anch’io dalle prime interviste mandate in onda.
Anziani che neanche conoscevano la ragazzina commentavano così:
” Una ragazza semplice…camminava con il suo zaino e salutava sempre”
” Qui ci sono tanti immigrati…”
” Non mi è mai parsa una ragazza capricciosa, era tranquilla”.
Una ragazza per sparire ha come primo marchio bollato la sua vita sociale. Se la ragazzina amava la musica punk o se non rientrava nei canoni della provincia, ecco che tutt* forse avrebbero cominciato ad additare lei e magari la famiglia.
Ma vediamo un po’ l’immagine mediatica che sta uscendo in questi giorni:
–voti buoni a scuola, successi nella ginnastica, una famiglia serena.
-Per tutti Yara non aveva alcun motivo di scappare.
-bei voti a scuola, una famiglia serena, nessun grillo per la testa, Yara – dicono tutti – non sarebbe mai scappata di casa.. Scendono in capo anche i militari del nucleo investigativo provinciale
– Yara è una giovane promessa della danza ritmica
Le didascalie alle sue foto:
L’ Eco di Bergamo:
Una bella foto di Yara Gambirasio
Si nota anche l’utilizzo di nuovi strumenti per la ricerca della ragazza.
Quindi sui quotidiani vengono riportate una decina di foto ( per avere un’idea chiara della sua fisionomia), informazioni base per arrivare ad un movente o a qualche indizio. Tutto nella norma.
Se non fosse per un caso simile che ancora fa disgustare molti.
Sarah Scazzi ha subìto prima una serie infinita di immagini , fotografie, video privati. Poi descrizioni dettagliate della sua stanza. Fotografie del suo diario nonchè stralci riportati per intero sui maggiori quotidiani Nazionali!
Tutti i giornalisti si sono concentrati sui poster della ragazzina, sulla famiglia un po’ rurale, sull’area, sull’ignoranza dei cittadini.
Tutt* concentrati su Avril Lavigne, il modo di vestire della possibile vittima, il suo stile, il suo viso, la sua forma fisica ( un grillo, uno scricciolo, una fragile ragazzina). Tutt* si sono improvvistai criminologi.
Ricordo perfettamente, durante la famosa puntata di Chi l’ha visto, di una telefonata arrivata all’improvviso. Si denunciava la presenza di un reggiseno accanto alle terre dei Misseri. Il carabiniere arrivato sul posto, senza guanti, senza pinze, raccolse quel reggiseno e lo lasciò sul sedile posteriore.
Le interrogazioni ( riportate una ad una), sono state fatte in malomodo, spingono quasi il presunto omicida a dire ciò che vogliono i media. Un uomo sgrammaticato, rintontito, estremamente animalesco, spremuto e sfruttato nell’immagine e nelle indagini.
Un’intera lobby dietro questo caso.
Mentre qui le cose cambiano, perchè cambia il target, cambia la casa, la zona, cambiano le persone, i sistemi utilizzati.
E’ tutto ben preciso, disposto secondo il rispetto dei genitori di sicuro in ansia e preoccupatissimi.
Io sinceramente provo vergogna per la stampa italiana. Non tutta.Ovvio.