Vignetta @Val

“” Una scelta assai discutibile dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro per l’8 Marzo.

Che significato ha, oggi, celebrare l’8 Marzo ?
E’ trascorso più di un secolo dall’assassinio di 129 operaie nella fabbrica tessile di New York, morte d’asfissia, intrappolate in uno spazio che avrebbe dovuto garantire loro la vita. Ogni mattina si recavano in quella fabbrica perché il “lavoro” avrebbe dovuto emanciparle, riscattarle e invece il tempo trascorso fra macchinari e “alienazione” diviene tempo di morte, tempo che opprime, che soffoca persino il desiderio di maternità. Sono negati infatti gli spazi e i tempi per le lavoratrici madri che, insieme a tutte le altre donne, decidono di rivendicare.
E’ proprio allora che la disumanità si esplicita e lo sciopero delle operaie viene stritolato fra le fiamme di un incendio che le tiene tutte intrappolate e poi le uccide.
Quelle donne rivendicavano il diritto di lavorare e di diventare madri, di occuparsi dei propri bambini e di autodeterminare i tempi della maternità, quelle donne vengono uccise perché la società maschilista di allora negava alle donne il potere dell’autodeterminazione.
Fu allora che l’Onu e il mondo si accorsero che le donne facevano i bambini, fu allora che si comprese il senso della lotta di quelle operaie.
Celebrare l’8 Marzo a distanza di 100 anni ha senso eccome, soprattutto qui, soprattutto ora. A Catanzaro, unica città italiana nella quale Assessore provinciale alle Pari Opportunità è un uomo. Ricordiamo a chi legge che l’esigenza della nascita delle commissioni per le pari opportunità è datata 1984 perché sia consentita la reale applicazione dell’articolo 3 della Costituzione Italiana sulla non discriminazione delle donne.
Accade che il Comitato Pari Opportunità dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro promuova per l’8 Marzo un’iniziativa, un concerto presso il Teatro Politeama, i cui proventi saranno destinati ad un Centro inserito a livello nazionale nel “Movimento italiano per la Vita”, organizzazione che contrasta apertamente, e spesso con modalità aggressive e violente, l’applicazione di una legge dello Stato che laicamente garantisce il diritto alla scelta per una maternità libera e responsabile.
L’iniziativa, dicono, è contro ogni forma di violenza sulle donne.
Ma non è forse una forma di violenza, questa?

[Continua…]