Perchè “vi” irritano i complimenti?

Che c’è di male nel dire ad una donna ” Sei un bel bocconcino?”.

Ma chissà.

Cos’è un bocconcino? E’ un pezzetto di cibo, gustoso. Un assaggio di qualcosa.

In pratica dovrebbe essere un complimento paragonare una donna ad un pezzetto di qualcosa, ad un assaggino, un appetizer.

Ma vabè..è entrato nel linguaggio comune, no?

Però che strano, questa frase l’ha detta un uomo sulla sessantina (all’epoca..) ad una giornalista seria e rispettabile, seduta davanti a lui per un colloquio. Ad un colloquio si discute su ruoli, incarichi, paga, contratti. Si parla di LAVORO.

A cosa serve dire alla persona che dovresti assumere quanto è attraente? A cosa puo’ mai servire a questa persona in quel preciso momento un apprezzamento per qualcosa che non ha fatto? E’ il suo aspetto ed è oggettivamente apprezzabile. Beh?

A cosa serve paragonare la bellezza fisica, il fascino di una persona al cibo?

Un uomo adulto (anziano?), rispettabile (?), imprenditore (?), dovrebbe conoscere bene le regole del rispetto verso chi lavora e, soprattutto, dovrebbe sapere che donna o uomo che sia, quando si tenta di assumere qualcuno, non è proprio consigliabile affidare un determinato incarico e/o ruolo ad una persona che si crogiola nel sapere che il proprio aspetto è bello, mentre si parla di cose pratiche e importanti come un LAVORO.

No?

A chi desiderano affidare ruoi e incarichi importanti questi personaggi? Si è scoperto poi con gli anni a venire. E si è visto il risultato.

Se un uomo mi dice ” Sei un bel bocconcino” lo ignoro o gli rispondo ” Peccato che tu non abbia i denti, pirla!”. Perchè?

Beh perchè io sono adulta, vaccinata e so bene che un uomo adulto e vaccinato per lusingarmi non ha bisogno di paragonarmi ad una cosa che mi ritroverei in un piatto quando ho fame. Mi farebbe sentire un assaggio da mandar giù, digerire e prendere vita solo in occasioni leggere ” Ho mangiato quel bocconcino lì..umm..una delizia!”.

Eh no.

Non credo che se voi uomini durante un colloquio vi sentite dire ” Sai che sei una bella fava?” vi sentireste lusingati, soprattutto se davanti a voi c’è una donna che dovrebbe essere il vostro capo..al massimo penserete che questa signora (sessantenne) voglia provarci con voi e che questo comporterà tutta una serie di lusinghe future per mantenere la sedia sotto al sedere.

Fosse stata anche giovane e prestante, avreste comunque capito che la vostra carriera sarebbe partita con la lusinga squallida, la sornionaggine e forse qualche prestazione sessuale.

Esagero? Io non credo. E si è visto infatti.

Un uomo deve stare attento alle parole che usa, al contesto soprattutto non per bon ton e galanteria anni ’50 ( perchè tanto cadeva tutto quando la mano si poggiava con tanta facilità sul sedere).

Si tratta di rispetto verso una persona, qualunque essa sia, si tratta di Umanità, decoro verso gli altri. Ma probabilmente chi non possiede queste qualità, non ama le donne, le persone.

Una persona che continua ad usare frasi simili, vantandosene senza mai smentirsi, è evidentemente qualcuno che ha rispetto forse solo verso se stesso. E allora non puo’ governare.

Un uomo del genere non meriterebbe neanche lo sguardo di una donna.

Ce ne sono tanti in Italia, dilagano. Forse non meritano neanche la propria sessualità.

Un pezzo di merda

Salve,

sono un pezzo di merda.

Con tutto il rispetto ma vi odio. Se non sei d’accordo con me puoi anche morire, a me poco importa. Sono un pezzo di merda, adoro le cravatte, mi piace fissarmi allo specchio e vedere che le rughe non esistono, mi piace sapere che il mio Premier va a mignotte e non me ne frega proprio una benemerita cappella del fatto che noi italiano le paghiamo. Tanto meglio.

Sono proprio un grandissimo pezzo di merda e uso rivendicazione e arroganza e ci godo se riesco a smentirti. Non hai diritto a contraddirmi, è chiaro?

Non hai diritto di replica e sono contento se qualcuno muore per la mia causa. Mi piace trovare cavilli ovunque, dimostrerò le mie teorie anche negando l’evidenza.

Mi piace vederti nervos*, non tollero la tua gioia e farò sempre a braccio di ferro con te.

Demolisco intere generazioni, interi generi Umani se questi sono un ostacolo, penso a me stesso, solo ed unicamente a me stesso.

Sono come un tossicodipendente, talmente concentrato a trovare e usare la mia dose giornaliera da uccidere se necessario, perchè in quel momento cerco approvazione e, soprattutto, la mia vittoria.

Voglio la strada spianata a tutti i costi, me ne fotto altamente di donne e bambini, devo averla vinta io.

Per me le donne devono restare al loro posto, dove le ho messe io, perchè altrimenti non potrei fare ciò che desidero.

E’ essenziale che la religione resti intatta e che sia estremizzata, in questo modo posso usarla per me.

Non ho altre teorie in testa, non voglio informarmi, sono un pezzo di merda e mi piace talmente tanto esserlo da volerti fare fuori.

Mi piace spiare il nemico, adoro diffamarlo, mi piace da impazzire vederlo in difficoltà anche se non lo è.

Vorrei poter fare un rogo di tutto, nascondere e zittire chi ha dei valori..i valori..ma vaffanculo voi e i valori!

Mi incravatto, mi sbatto, mi schiatto di risate e cibo. Mi piace consumare : cibo, donne, cose, case mi piace possedere, voglio tutto e che sia mio e di nessun’ altro, che sia chiaro. Voglio avere la mia strada, il mio posto, la mia cerchia a me non frega niente di cosa sentano gli altri, perchè esisto solo io.

Non voglio legami, voglio che gli altri si leghino a me.

E che duri per sempre.  Non voglio morire e se potessi venderei un figlio per avere l’immortalità, voglio tutto e ora.

E se oserai contraddirmi, se oserai ostacolarmi mi farai davvero imbestialire e ti schernirò, perchè di sicuro tu piangerai, soffrirai se prenderò in giro qualcosa di tuo. Sarai triste quando dirò che sei brutt*, stupid*, ridicol* no?

Tanto alla fin fine siete bigotti, lo so che a voi fanno male queste parole, quindi vi ridurrò a ridicoli personaggi, così morirete e io potrò continuare a vivere come sono, un grande, grosso pezzo di merda, tutto mio.

L’antiberlusconismo rende ciechi! Brava Ritanna Armeni!

Care amiche femministe, l’antiberlusconismo ci ha fregate

Ritanna Armeni

Care amiche, ci avete pensato? Fra qualche tempo, breve a quanto pare, Berlusconi non sarà più al governo. L’ultimo discorso di Fini a Perugia è stato chiaro: è solo questione di giorni e poi l’uomo che ha avuto il ruolo centrale nella politica di questo paese negli ultimi vent’anni sarà messo da parte. Cambierà la politica italiana? E in che modo? Difficile fare pronostici ma proprio in questi giorni sono attraversata da un dubbio che ci riguarda. Come faremo? Come faranno, senza Berlusconi, le donne, le filosofe, le giuriste, le politiche, le giornaliste che in questi anni si sono così tanto concentrate sul rapporto fra il premier e le donne, hanno protestato contro le sue camere da letto così affollate, si sono scandalizzate  per l’uso del corpo femminile, si sono indignate per le ragazze usate e poi buttate via? Contro chi protesteranno e inveiranno quando Berlusconi non ci sarà più?

Ve la dico tutta. In questi giorni sono attraversata da un terribile dubbio. Che le femministe si siano fatte giocare. Che in questi due anni si siano concentrate sul premier e sui suoi vizi e non abbiano più guardato  attorno a loro, a quello che succedeva alle donne e al paese. Che per parlare dei costumi sessuali del premier, per indignarsi, arrabbiarsi, abbiano perso di vista tante cose importanti. Certo il rapporto di Berlusconi con le donne è, a dir poco, squallido. Un macho anni 50, un anziano che si ostina a mostrare la sua presunta potenza sessuale, un  malato che vede nel  corpo femminile la conferma del suo potere e del suo ruolo. Tutto questo lo abbiamo scoperto alcuni anni fa e ce l’hanno confermato le parole di sua moglie Veronica Lario. Abbiamo fatto bene ad indignarci. Attaccare lui significava attaccare un modello maschile che evidentemente non era stato sconfitto e che era ancora forte. Il comportamento di un presidente del Consiglio, di un  uomo con un ruolo pubblico così importante lo giustificava, lo esaltava e, quindi, era doppiamente colpevole.

Ma poi, impercettibilmente, l’indignazione e la lotta contro quel ruolo e quel modello maschile è diventata lotta e indignazione solo contro l’uomo Berlusconi. E, a questo punto,  siamo cadute nella trappola. Abbiamo dimenticato che il presidente del Consiglio rappresentava un mondo maschile ancora molto forte,  abbiamo messo da parte la giusta diffidenza che abbiamo sempre coltivato nei confronti degli uomini che predicano bene, ma poi razzolano male, abbiamo trascurato la ricerca autonoma del nostro pensiero. In breve il femminismo si è confuso con l’antiberlusconismo e con la lotta di opposizione al premier, si è intrecciato con un moralismo che si concentra sulle colpe del singolo e non sulla subcultura profonda e diffusa di cui sono espressione. E ci siamo dipinte, noi donne, come vittime, come corpi usati e buttati via.  Alla fine esattamente come Berlusconi e tutti gli uomini che lui rappresenta ci vedono e ci vogliono. Ma, accidenti, non è così. Noi non siamo così. Le donne oggi non sono le vittime di una società maschile, sono le protagoniste di un mondo che sta cambiando e che a grandi passi sta demolendo la realtà e il simbolico degli uomini.  Hanno ancora molte difficoltà da superare, ma difficoltà appunto, non ostacoli insormontabili.

[Continua]

Per privilegiati only

Se c’è una cosa che mi irrita più degli idioti pro-Mussolini sono i cinici di sinistra. Giuro.

Per quanto sia un parere strettamente personale il mio e con questo post non intendo offendere nè tantomeno prendermela con tutta la sinistra in toto.

Leggo spesso e sento anche commenti sprezzanti sulla trasmissione di Fazio e Saviano “Vieni via con me”.

” Sì beh..carina, ma santoiddio quanto buonismo!”

” Ah ecco..arriva Benigni e adesso tutti si sentono più buoni e intelligenti!”

” Beh c’era Ligabue…gran cultura eh!!”

Basta.

Ha detto tutto Cetto Laqualunque ieri sera elencando proprio queste frasi fatte.

Non credo che “Vieni via con me” sia una trasmissione estremamente impegnata e complessa, è molto semplice, diretta con contenuti non proprio leggeri da digerire ( Camorra, Mafia, ‘ndrangheta ed eutanasia..sai com’è!).

Non penso che sia rivolto solo ad un pubblico che già sa, colto o perlomeno cosciente da un punto di vista politico. Si rivolge a tutt* e si sa che non tutt* riescono a comprendere bene il politichese o determinati argomenti.

Non mi sembra di aver visto scene patetiche , niente pianti squallidi e fasulli, nessuna morbosità.

Cosa c’è di male nella tenerezza? Cosa c’è di male nella dolcezza, nella delicatezza?

Perchè si deve sempre apparire duri e puri ovunque?

Mi sono resa conto di questo distacco verso la realtà più bassa, incolta, sradicata dalla cultura da parte di tutta una fetta sociale molto giovane, colta, rivoluzionaria ma sì anche arrogante.

Ci sono per fortuna ragazz* che parlano con il famoso “popolino” e danno ascolto alle loro voci. C’è chi discute e ragiona con quei “paesanotti” di Terzigno e Giugliano, con le famiglie di Scampìa e dei Quartieri Spagnoli, perchè è chiaro a tutti noi che anche in determinate realtà esistono persone perbene, oneste che lottano giorno dopo giorno per la propria libertà a scegliere un futuro migliore.

Mi rendo conto che molti di questi noti cinici non hanno idea di come si viva in una provincia corrosa dalla malavita, sanno cosa sia, vedono ma non hanno vissuto quella realtà, non sanno cosa significhi la mentalità del paesino, quante vite si ditruggono per questa paura che aleggia ovunque.

Non hanno idea di quanta povertà REALE esiste in Italia, di cosa pensino questi nuovi poveri.

Un amico restò basìto nello scoprire che a Terzigno tutti si conoscevano fra loro. Ma dai?!

Un altro mio amico non riusciva a concepire l’idea che in alcune province Campane ancora ci si sposi a 15-16 anni per riparare al “danno” (una gravidanza inaspettata…). Altri rimasero di stucco quando videro 2-3 famiglie rinchiuse in un microappartamento dei Quartieri Spagnoli.

Altri ancora non mi credono quando riporto certi discorsi assurdi e spesso squallidi di persone all’apparenza perbene e ben inserite nella Società. Esistono madri incoscienti che abbandonano i figli davanti ad un televisore o per strada, padri violenti che continuano a picchiare moglie e figli restando impuniti ( la denuncia è un’offesa verso tutta la famiglia), uomini e donne legati da relazioni sentimentali gestite quasi del tutto dalle rispettive famiglie, rispettatissimi docenti che spacciano in segreto cocaina perchè a stento riescono ad arrivare a fine mese, fascistelli che spammano blog e pagine facebook dalla mattina alla sera per il mero gusto di compiere un’azione mafiosa e stupida (convinti che in questo modo il Femminismo verà eliminato..certo, certo).

Insomma..c’è del marcio in Italia e se una trasmissione elegante, diretta ed educativa riesce a colpire anche questi italiani, facendoli ragionare, capire, dibattere, non posso che congratularmi con chi ha ideato e programmato tutto e i commenti cinici che restino chiusi in un baretto del centro tra un amaro e un sigaro. E’ indubbio che non si puo’ apprezzare tutto per partito preso ma neanche demolire ogni cosa perchè non è abbastanza dura la linea presa.

Noi “povera gente” apprezziamo.

Ah altra cosa…non farò mailbombing pacifico come gira voce in molti gruppi Femministi. E’ appena cominciato il loro palinsesto, non credo che una sola trasmissione possa inserire qualunque discorso possibile ed immaginabile, c’è talmente tanta feccia in Italia che non basterebbe un solo anno per elencarli e distruggerli tutti. Inoltre ho visto contenuti femministi e credo che proporre idee va benissimo ma non me la sento personalmente di forzare le cose.

Prosit.

” Il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d’amore”

“Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza”

Ernesto Che Guevara

“Sono un pessimista a causa dell’intelligenza, ma un ottimista per diritto”

Antonio Gramsci

“È ricercando l’impossibile che l’uomo ha sempre realizzato il possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo”

Michail Alexandrovic Bakunin

Stalking e la fine di un amore

.. Non deve per forza finire in tragedia e sangue.

Diretta Radiolina @OFFICINA 99 – 9° FESTA DEL RACCOLTO, Sabato 13 Novembre

9° Festa del raccolto

Il 16 settembre, al CSOA Officina 99, è accaduto qualcosa che tutti i cittadini del quartiere avranno, sicuramente, visto, letto o sentito: la GdF ci ha fatto visita, sequestrando otto piantine e fermando nonché denunciando 6 persone che erano presenti nella cucina di Officina per preparare il cibo della festa Adunata Sediziosa, prevista per la serata.
Non è un caso che ciò sia accaduto proprio quel giorno: il 1° giorno della nostra festa che vuole, da sempre, concentrare l’attenzione sulle attività e sulle pratiche di Officina 99. Una provocazione che ha come scusa quelle piantine che, da almeno dieci anni, sono presenti sul terrazzo di Officina: messe lì e visibili a tutti (anche alla Guardia di Finanza che è di fronte) per testimoniare la nostra lotta antiproibizionista.
Siamo convinti che il proibizionismo sulle sostanze sia la causa del mercato illegale degli stupefacenti e dell’arricchimento di quel malaffare che tormenta la nostra città. Se il proibizionismo fosse abolito, crollerebbero i traffici illegali e scomparirebbe lo spaccio clandestino.
Come in America, molti decenni fa, quando il proibizionismo sull’alcool fece moltiplicare i profitti della mafia americana che si dedicava allo spaccio clandestino degli alcolici e che segnò la fine di quegli affari illegali quando alcolici e super alcolici furono legalizzati.
Il nostro impegno, su questo problema, è fatto di tante iniziative sulle sostanze (come le feste della semina e del raccolto): di ricerca, d’informazione, di riduzione del danno.
Allora perché quell’operazione improvvisa dei finanzieri?
Noi crediamo che il vero motivo sia quello di criminalizzare Officina 99 per tutto ciò che ha rappresentato e rappresenta in città e nel quartiere. Un luogo aperto a tutti, di confronto, d’iniziativa sociale e politica, di produzione ed offerta di cultura alternativa.
Officina si è sempre battuta per il rispetto del territorio, per la sua vivibilità e per la salute dei cittadini: così come fummo in prima linea, con i cittadini di Granturco, per riattivare il campetto sportivo di fronte alla sede della Municipalità, abbandonato al degrado, per restituirlo ai cittadini, per lottare contro la discarica nella Manifattura Tabacchi, così, oggi, siamo al fianco dei cittadini e dei comitati di Ponticelli e Napoli Est contro l’inceneritore che intendono costruire proprio a poche centinaia di metri da qui.
Siamo stati e siamo al fianco dei cittadini per rivendicare una buona qualità della vita, per creare strutture e servizi nei quartieri , migliorare la viabilità, la visibilità, costruire scuole, servizi sociali, luoghi di ritrovo; per chiedere bonifica e riqualificazione; per pretendere investimenti sul lavoro e contro la precarietà; per unirci a tutte le persone che lottano per i propri diritti e per i loro bisogni.
È questo che vogliono criminalizzare: il nostro essere dentro i territori per unirci alle lotte dei cittadini, per esercitare opposizione alle politiche che impoveriscono, ammalano, emarginano le persone. Altrimenti, non si spiegherebbe perché in una città dove le piazze di spaccio sono presenti in tutti i quartieri e conosciute alle forze dell’ordine, si fa un blitz ad Officina, per piantine note a tutti e simbolo di una provocazione politica.
Tutto ciò non ci spaventa né ci farà indietreggiare di un solo passo.
Officina è e resterà un riferimento per tutti quanti vogliono rivendicare i loro diritti e lottare per i propri bisogni. Ai cittadini chiediamo di restare al nostro fianco sulle battaglie reali per l’ambiente, la tutela della salute, per il lavoro, contro la precarietà.
CSOA Officina 99 – Laboratorio Occupato Ska

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Segui la diretta su Radiolina, appiccia ‘a radio!

Le femministe sono solo quattro gatte

Le mani sul culo

Mi rivolgo alle donne presenti al presidio alla rotonda, che hanno subito palpeggiamenti finto-casuali da parte delle forze dell’ordine. Dico questo perché anch’io, in un primo momento, sono stata “spinta” con una mano sulla tetta e la reazione è stata quella di respingere il contatto fisico in maniera secca (ma me lo posso anche permettere perchè sono grossa) e ho urlato “giù le mani dalle donne, maiali!”.

Ma poi mi è venuto il dubbio che quel contatto fosse casuale e ho lasciato perdere. Poi ho visto (e sentito) il video di casematte e ho capito che di casuale non c’era nulla, che quel grosso maiale che spingeva con un pugno la ragazza dell’intervista, ci provava gusto a prendersela con le ragazzine. Dopo il toccamento a me da parte di un altro, ho visto la sua faccia, quella di uno che ci provava un certo gusto sadico all’idea di mettere le mani addosso alle donne. Per questo motivo chiedo a quella ragazza che urlava alla fine del video e a tutte le donne che erano lì quel giorno e sono state trattate con particolari “attenzioni” da parte delle forze dell’ordine, di metterci in contatto per denunciare pubblicamente, come donne, l’atteggiamento sessista e molesto delle forze dell’ordine. Per i motivi di cui sopra, ritengo che atteggiamenti, linguaggi, ideologie maschiliste, vadano combattute in primo luogo con chi ci accompagna nella lotta, maschio o femmina che sia. So bene che questi sono il frutto di una cultura patriarcale talmente radicata e sedimentata nel nostro vivere quotidiano, che è difficile da riconoscere e cambiare. Ma per una ricostruzione a 360 del nostro vivere sociale è necessario affrontare ogni volta che si presenta il problema, altrimenti che senso ha dedicare una tantum qualche giornata alla questione femminile? (mi riferisco alla breve esperienza di magnitudo lady e ledy fest).

Potrete trovare questa testimonianza qui

La giornata c’è ed è il 25 Novembre, dedicata al problema della violenza sulle donne.

Lo dico giusto perchè credo che abbia centrato in pieno: noi donne siamo sempre state scomode durante le manifestazioni e i presidi.

Quante volte ho sentito dire ” ragazze state attente perchè se caricano ci siamo noi” oppure ” Non allontanatevi ragazze, perchè se caricano noi siamo avanti”. I famosi “compagni” che magari anche in maniera affettuosa (secondo loro) tentano di proteggere le “compagne”.

Però quando si tratta di promuovere iniziative simili o di diffondere la voce più che reale ( e provata anche da me..) sulla “rattusaggine” dei cari poliziotti tutti duri e puri, beh…attaccati sorella!

Così come vedo pochissima partecipazione di molti ragazzi antifascisti (antisessisti dunque..no?) a manifestazioni di stampo femminista. Non sento molti uomini parlare del sessismo nella polizia; vero è che è tutto un pacchetto, un tutto incluso, d’accordissimo.

Ma nessuno riconosce realmente la forza di molte donne durante gli scontri di Terzigno, a malapena si interessano delle Mamme e Donne Vulcaniche, ridacchiano o alzano le spalle.

Chi diavolo se ne frega se soprattutto nel  Sud Italia è difficile non sentirsi chiedere durante un colloquio ” Lei è fidanzata?” oppure ” E’ sposata? Intende avere dei figli? Ha dei figli?”.

E le donne assassinate grazie al dilagante sistema mafioso, da Nord a Sud, sono solo numeri e mai volti. Fino a quando succede che la mano di un poliziotto finisce sul culo della tua ragazza, di tua sorella, di tua madre, di tua zia, lì improvvisamente scatta la rabbia, la mano amica che scosta la donna molestata per finire con un testa a testa come i galli nel pollaio.

Poco importa se la donna nel frattempo sta gridando “PORCO!”.

Intanto noi siamo quelle che gridano e scappano perchè hanno paura delle cariche, quelle usate dai giornali con scritte come ” DONNA PICCHIATA DA UN POLIZIOTTO ” hanno picchiato una donna? Male..anzi, malissimo! Ma anche lei verrà usata come dimostrazione palese di una violenza cieca, se arrivano a manganellare le donne..beh..allora siamo a posto. No, stupidi minchioni! E’ indubbio che loro usino la forza contro chiunque!

Durante il Fascismo le partigiane nascondevano i volantini anti Fascismo sotto i maglioncini, fingendosi gravide, rischiando la pelle oppure rischiando di essere rinchiuse in carcere ed essere tranquillamente stuprate, per poi essere restituite alla famiglia, con tanto di zip ancora aperta.

Oppure lavoravano come spie, fingendosi segretarie fasciste di funzionari importanti e nel frattempo mandavano informazioni ai partigiani nascosti, usando qualunque mezzo potesse servire loro. E anche lì succedeva che nessuno osava gridare quando vedevano una compagna portata via in carcere, è un di più.

Solo pochi ne hanno parlato e solo pochi ammettono che è assolutamente inutile fare i gradassi, pomposi e che dire ad alta voce ” sai..c’erano le ragazze, sono dovuto stare calmino mentre caricavano” non solo è patetico ma anche stupido, perchè la scusa è sempre buona per non agire e non ci trovo nulla di male nello scappare mentre una decina se non più poliziotti imbottiti come robocop si scagliano con forza verso di te!

Chiaro?!

Ladyradio è con chi ha scritto questo articolo e ringrazio per aver messo in luce la questione, per me e per molte persone ritenuta molto grave.

Furto alla Tuba

Hanno scassinato e derubato la libreria-shop TUBA.

Per vendetta chi è di Roma ( o chi vuole andare a Roma) sostenga la causa e si presenti venerdì 12 novembre  (dalle ore 19.30 alle ore  22.30) in negozio per il party vendicativo!

Indirizzo:

Via del Pigneto 19, Roma!
tel. 06.70399437

CHE COS’È TUBA:

Tuba è uno spazio dedicato all’immaginario delle donne: alle loro parole e ai loro desideri, ai loro corpi gioiosi, alla loro forza politica.

Abbiamo costruito Tuba su un’idea di erotismo quale piacere profondo di ciò che si è e si fa, come forza rivendicativa in ogni nostro agire. Un erotismo liberato dalle mura della camera da letto, dalla coppia, dalla claustrofobia del buio e inteso piuttosto come esplorazione del sé, come godimento condiviso e diffuso nel nostro vivere quotidiano.

Tuba è dunque molte cose in una. Prende forma in relazione alle donne che la attraversano – e nel farsi luogo di incontro vuole dare visibilità alle produzioni di donne che contrastano le abitudini, le discriminazioni, l’oggettivazione, lo sfruttamento.

Tuba solletica le voglie e stimola la creatività attraverso libri, riviste, giocattoli erotici, giochi, cosmetica e accessori. È un luogo fisico – un negozio gestito da donne e pensato per le altre donne – e uno spazio virtuale insieme. Tutti gli oggetti in vendita nel bazar erotico rimandano a un’idea di sessualità positiva, giocosa, divertente, soddisfacente, lontana da contenuti offensivi e svilenti. Nella (per ora) piccola libreria delle donne troverete sia narrativa che saggistica, oltre ai fumetti, all’illustrazione e alla fotografia. Al Pigneto, il quartiere che abbiamo scelto per aprire il nostro negozio, organizziamo workshop, presentazioni, mostre ed eventi.
Uno spazio gestito da donne per le donne aperto a tutte e tutti coloro che vogliano divertirsi, informarsi e sperimentarsi.

IO NON CI STO: Basta con il voyeurismo mediatico sui corpi delle donne

LETTERA APERTA AI MEZZI DI INFORMAZIONE ITALIANI

“Siamo stanche e siamo indignate.

Non solo siamo state offese dai recenti comportamenti dei politici nei nostri confronti, ma anche e soprattutto dall’atteggiamento ipocrita di molti mezzi di informazione che, anziché limitarsi alla denuncia, hanno ossessivamente diffuso immagini e video soft-pornografici, nell’ennesima profusione gratuita di corpi di donne svestite in pasto agli sg…uardi di tutti.

Ci e vi chiediamo: dove finisce il corretto dovere di cronaca sulle vicende di chi ci dovrebbe rappresentare politicamente e dove comincia il perverso gioco al solletico del voyeurismo del pubblico?

Se non iniziamo a comprendere che è, in primis, attraverso i media che si perpetra la subcultura pruriginosa e sessista che da tempo ci ammorba (siamo al 74° posto per le pari opportunità nel mondo e definirci anche solo civili da questo punto di vista sta diventando un problema), in questo Paese non cambierà mai nulla. Muteranno le facce, ma non la sostanza.

Vi chiediamo di smetterla di sfruttare il corpo delle donne in modo così massiccio e gratuito e vi chiediamo coerenza. Non è mercificando o approfittando dello squallore che lo si potrà combattere, poiché questo è il modo migliore per riprodurlo all’infinito.

Siamo stanche e siamo indignate. Di chi con una mano denuncia e difende i nostri diritti e con l’altra usa il nostro corpo svestito come specchietto per le allodole per attirare il suo pubblico.”

Lettera promossa dalla campagna IO NON CI STO agli stereotipi*

SE ANCHE TU, DONNA O UOMO, CONDIVIDI QUESTE PAROLE PUOI:

– Aderire a questo evento e firmare la lettera aperta con nome, cognome e città (oppure blog/sito) nei commenti a questo post: http://www.donnepensanti.net/2010/11/io-non-ci-sto-basta-con-il-voyeurismo-mediatico-sui-corpi-delle-donne-firma-e-passaparola/

– non comprare testate o guardare programmi che sfruttano il voyeurismo del corpo delle donne

– scrivere alle redazioni ogni qual volta noti un servizio dove il corpo delle donne viene usato in modo gratuito, manifestando il tuo dissenso

Ti chiediamo inoltre di diffondere questo testo, passando parola.
La lettera verrà inviata al maggior numero possibile di testate.

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*IO NON CI STO agli stereotipi è una campagna promossa da Giorgia Vezzoli – Vita da streghe, Francesca Sanzo – Associazione Donne Pensanti, Maria Grazia Verderame – Un altro genere di comunicazione e Lorenza Garbolino – Una nuova era. Lanciata con un’iniziativa di protesta nei confronti del programma tv La pupa e il secchione, la campagna si propone di abbattere le gabbie degli stereotipi di genere presenti sui media per favorire la diffusione di una cultura e di una mentalità paritaria. Manifesto della campagna è un testo poetico che reclama la dignità della donna sui media e che chiunque può diffondere all’interno dei propri blog, siti o nelle iniziative a favore delle donne.

Leggi e diffondi il manifesto-poesia:
http://vitadastreghe.blogspot.com/2010/05/io-non-ci-sto_10.html
Contattaci:
info.iononcisto@gmail.com

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